Alla scoperta dei luoghi più belli del Mondo: le piramide di Giza

Per concludere in bellezza il viaggio di Pausa caffè ci spostiamo dal grandioso Uluru alle imponenti Piramidi di Giza, in Egitto!!!!!

La località di Giza, che si trova a circa 20km dalla capitale di Stato, Il Cairo, è diventata famosa, appunto, per le sue splendide piramidi, le più grandi al Mondo. Furono costruite dagli antichi egizi in onore di tre grandi Faraoni: Micerino (66m), Chefren (139m) e Cheope (146m). Nelle vicinanze si trova anche la Sfinge, essere mitologico dal corpo di leone e volto umano, rappresentato in questa grandissima statua.

Si pensa che la costruzione delle tre piramidi risalga al 2500 a.C, mentre, per quanto riguarda la Sfinge, la data è ancora da accertare. L’opinione più diffusa sostiene che sia stata costruita nello stesso periodo delle piramidi.

Queste piramidi sono uno dei più grandi misteri dell’antico Egitto: infatti, con l’ausilio di quale metodo queste imponenti sculture sono state costruite, e in quanto tempo? Anche ai nostri giorni verrebbe impiegato un grandissimo lasso di tempo per la costruzione di opere edili come queste, quindi la domanda è la seguente: gli antichi egizi possedevano dei metodi più avanzati dei nostri? Ancora oggi è un mistero.

Anche il contenuto di contante piramidi rimane incerto: alcuni raccontano che dentro la piramide di Cheope avvengano eventi soprannaturali causati dall’alta concentrazione di energia che sale verso la punta. Altri dicono che si aprano porte dimensionali ad altre dimensioni…ma è tutto ancora da chiarire, soprattutto per la mancanza di fonti. Infatti, tutti gli intrepidi che si sono avventurati al suo interno, tra cui Napoleone, sono rimasti così sconvolti che non vollero più parlare di quanto era successo.

La Sfinge, invece venne scoperta dagli europei solo nel 1798, da Napoleone, durante la famosa campagna d’Egitto. Inizialmente era tutta coperta di sabbia e solo dopo lunghi lavori venne finalmente riportata alla luce. Si dice che Napoleone, affascinata da tanta bellezza e imponenza citò una frase divenuta famosa: “Soldati, dall’alto di queste piramidi, quaranta secoli vi guardano!”.

Nel 1979 è stata dichiarata patrimonio dell’UNESCO, e più recentemente una delle sette meraviglie del Mondo.

Nonostante i mille misteri la necropoli di Giza suscita sempre forti emozioni nell’animo della gente!!!

 

Per informazioni turistiche visitare i siti: www.egypt.travel, www.anticoegitto.net/piramidigiza.htm

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Aspettando la festa della mamma

Manca poca alla festa della mamma ma vediamo la sua storia…
La festa della mamma è una ricorrenza civile diffusa in tutto il mondo, celebrata in onore della figura di madre, della maternità e dell’influenza sociale delle madri. Non esiste un unico giorno dell’anno in grado di accomunare tutti gli stati in cui l’evento è festeggiato. In Italia, negli Stati Uniti d’America, in Svizzera e in molti altri Paesi viene festeggiata la seconda domenica di maggio. Ci sono diverse antiche celebrazioni, ma non sono correlate alla celebrazione moderna. Con l’andare del tempo questa festività si è evoluta in una festa commerciale. In Italia è stata introdotta negli anni cinquanta da Raul Zaccari, senatore e sindaco di Bordighera da don Otello Migliosi in Umbria, nel 1957. L’idea di Don Migliosi fu quella di celebrare la mamma non già nella sua veste sociale o biologica ma nel suo forte valore religioso, cristiano anzitutto ma anche interconfessionale, come terreno di incontro e di dialogo tra le varie culture.

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Giulia

Animali in via d’estinzione

Una specie animale è in serio pericolo di estinzione quando la sua popolazione viene frammentata.

L’estinzione è un processo naturale che può realizzarsi per selezione naturale o scarsità alimentare o calamità naturali.
E’ ormai certo che 9 specie su 10 di quelle che, nei millenni, sono comparse sulla Terra, sono scomparse; e anche l’intervento umano sulla natura ha provocato l’estinzione di intere specie animali, nel corso degli anni.
La caccia, la deforestazione, l’inquinamento, la conversione di luoghi incolti in pascoli, il commercio illecito di animali selvatici hanno reso difficile la sopravvivenza di molti animali, così come il cambiamento climatico.
Le zone più colpite dall’innalzamento della temperatura terrestre sono l’Artico e gli oceani.
In questi luoghi gli animali soffrono perché hanno smarrito il loro habitat e fanno fatica a trovare cibo per nutrirsi.
Ciò causa la diminuzione delle nascite e, conseguentemente, la graduale scomparsa della specie.
Negli oceani la riduzione del plancton ha provocato la migrazione di molti pesci e la scomparsa di molti organismi invertebrati.
L’uomo, tuttavia, negli ultimi anni, ha compreso che la perdita di alcune specie animali può causare dei danni gravissimi al naturale svolgimento della catena alimentare, e ha cercato di intervenire in sostegno delle specie più a rischio. Molti animali, come ad esempio i camosci e gli stambecchi in Italia, sono stati reintrodotti nel loro habitat attraverso un’operazione di “ricolonizzazione”.
La caccia e il commercio di animali in via di estinzione è vietata.
Difendere le specie animali in estinzione è un dovere per tutti noi: il loro benessere deriva dall’equilibrio globale del Pianeta.
Migliaia di animali rischiano seriamente l’estinzione: è la costante denuncia dell’IUCN (International Union for Conservation of Nature), che ogni anno diffonde la Lista Rossa degli animali a rischio estinzione.
Dall’anno della sua nascita, il WWF si batte per difendere le specie animali in via d’estinzione. Il panda, simbolo da sempre, fu scelto da uno dei fondatori, in onore del panda ospite dello Zoo di Londra. Con una convinzione: non si salvano le specie se non attraverso la tutela e la conservazione degli habitat naturali.

panda

Alessia

Alla scoperta dei luoghi più belli del mondo: Uluru

Il fantastico viaggio di Pausa caffè cambia nuovamente continente!!! Dalle rovine di Machu Picchu, in Cile (America del Sud), si sposta in Australia (Oceania), all’imponente Uluru!!!!

Situato in pieno outback australiano (zona centrale dello Stato) è un monolito (blocco di roccia simile ad una montagna) che con l’altezza di ben 348m e una circonferenza di 9km, è il più grande al mondo. Col tempo è diventato il simbolo dell’Australia, anche sotto il nome di Ayers Rock, denominato così dall’esploratore europeo William Gosse nel 1873, in onore dell’attuale presidente australiano, Sir Henry Ayers.

Esiste un racconto sacro aborigeno: racconta di un tempo lontano, molto lontano, denominato Tempo del Sogno, in cui non esisteva l’uomo, solo entità religiose con sembianze metà umane metà animali. Si narra che una volta creati se stessi questi dei abbiano iniziato a errare per tutto il mondo cantando; attraverso il canto essi davano vita alla natura e agli esseri viventi. Ogni notte questo mito viene rinnovato dagli aborigeni, proprio ai piedi della roccia: per questo ai turisti è vietato scalarla e, in alcuni punti, scattare foto.

Oggi il luogo è sede di un parco nazionale, l’Uluru-Kata Tjuta, che accoglie ogni anno circa mezzo milione di visitatori, ma al suo interno l’unica attrazione non è lo splendido monolito: il parco è infatti ricco di una particolare fauna, tipicamente della zona. Fra gli animali più caratteristici troviamo: i canguri, l’echidna, un mix tra un istrice e un riccio, i topi marsupiali, topi dotati di marsupio, le cui dimensioni possono variare da quelle di un topolino a quelle di un ratto (della stessa famiglia fanno parte anche il diavolo della Tasmania) e il diavolo spinoso, particolare lucertola dotata di spuntoni difensivi.

Nella zona circostante all’Ayers Rock, composto a arenaria rossa, si può trovare un altro gruppo montuoso, quello dei Monti Olga, che comprende 36 masse rocciose, accomunante fra esse per l’importanza religiosa aborigena.

Particolari sono le sfumature di colore del monte, che cambiano a seconda dell’ora del giorno: esso presenta infatti un colore rosa all’alba, rosso a mezzo giorno, ocra il pomeriggio e per finire nero al tramonto.

Per concludere ecco un riferimento letterario all’opera di Alessio Cosso “Uluru”:

Rosso scuro

si staglia immane

sotto il sole

circondato dal deserto

verde di eucalipti

grigio di spinafix,

è sacro agli aborigeni

ed a stargli vicino

si sente perché

al di là delle immagini

di cartolina

quando incombe

davanti a te

qualcosa rimane

dentro

e viene da pensare

che davvero

vi siano sepolti

lassù

gli dei primordiali

che crearono il mondo.

Uluru parla all’anima

ma devi toccarlo

per sentirne la vibrazione

accostare l’orecchio

per ascoltarne la voce

volerlo davvero

per imparare la sua lezione

una lezione semplice

eppure tremendamente difficile

da accettare

talmente difficile

che ormai quegli stessi

che per primi

e per lunghi anni

lo hanno ascoltato

ormai lo rinnegano.

Ma così è

e così sarà:

chi sbaglia viene punito

ed ogni cosa ha il suo posto.

 

Per informazioni turistiche visitare il sito www.uluru.com/index.html

Simone

Problemi immaginari? Soluzioni reali!

Il mondo è pieno di persone creative pronte a trovare una soluzione ad un problema che neanche pensavamo di avere. L’inventore folle è una figura entrata di diritto nell’immaginario collettivo, e se tutti pensiamo al dottor Frankenstein o ai criminali di 007, non c’è bisogno di spingersi così in là con la fantasia per trovare invenzioni che definire bizzarre è poco. Ecco 10 delle più assurde, che però sono anche molto utili, sempre se avete il coraggio di usarle.
Infatti alcune necessitano di grande autostima per essere utilizzate, come la carta igienica portatile che si adagia comodamente in testa come fosse un cappellino, pronta per ogni evenienza (anche un semplice raffreddore).
La maggior parte, incredibile ma vero, riguardano la sfera del cibo, settore sempre molto florido quando si tratta di innovare. Gli esempi sono degni di Archimede Pitagorico, l’inventore dell’universo Disney sempre rapido a trovare una soluzione ai problemi più intricati.
La pizza risveglia la fantasia di molti creativi, come dimostrato dalle diverse variazioni sul tema degli attrezzi per tagliarla. Il problema di tutti è evitare che caschi sugo e mozzarella prima di arrivare alla nostra bocca, ed ecco quindi per tutti noi la forchetta coltello e il taglia pizza vassoio. Non vi basta? C’è anche il burro in stick per una spalmatura più confortevole, la tazza da the munita di comodo porta-biscotti, il vassoio ergonomico con la forma delle dita per non far cadere nulla e persino la bottiglia di birra che si trasforma in posacenere. Possiamo quindi dire che non è per niente vero, come molti ora pensano, che non c’è più fantasia, anzi si può dire che ce n’è fin troppa!

Veronica

“Amici”: aspettando la finale

Manca poco alla finale di amici 2014. Tra i finalisti ci sono Vincenzo e Giovanna la coppia di latino-americano, poi Cristian: questi sono i finalisti della categoria ballo, poi ci sono i Dear Jack, Deborah, Nick e Giada. Tutti i cantanti hanno già un loro inedito e tra poco uscirà il disco dei Dear Jack. I ragazzi con il serale hanno avuto l’opportunità di duettare con cantanti di grande successo.

  •  Ai casting vengono introdotte le categorie deejay, dance-crew, latino-americano e le band. Ritornano anche i cantanti lirici, ma sia questi che i deejay non vengono presentati poi nelle puntate in TV.
  • Dopo 12 anni, la striscia quotidiana del day-time non viene più trasmessa da Mediaset ma passa su Real Time; la puntata settimanale del sabato e la fase finale in prima serata invece restano su Canale 5.
  • La maglietta grigia della scorsa edizione diventa nera con un punto interrogativo, rimane invariata l’utilità.
  • Per la prima volta, Fanta offre ai concorrenti di interpretare degli inediti.
  • Gli alunni che accedono al serale saranno divisi in due squadre, bianca e blu, capitanate da due direttori artistici (Moreno e Miguel Bosé), che sceglieranno chi si esibirà e su quali prove.

Aspettiamo un vincitore…

Giulia

Alla scoperta dei luoghi più belli del mondo: Machu Picchu

Oggi il viaggio di Pausa Caffè lascerà le nostre Dolomiti, per recarsi in Perù, più precisamente alle incantevoli rovine della città di Machu Picchu.

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Machu Picchu è un sito archeologico peruviano, risalente all’età in cui l’Impero Inca prosperava in quelle zone; si trova a 2.430 m dal livello del mare.

I lavori alla cittadella iniziarono probabilmente nel XIV secolo d.C. e al suo interno l’Impero Inca prosperò fino all’arrivo dei Conquistadores nel 1532.

Sotto il dominio spagnolo questa zona venne ignorata totalmente. Poi durante l’800 iniziarono le prime esplorazioni da parte degli europei: giravano voci strane di alcune rovine in un luogo adiacente a quell’area. Il vociare continuò fino alla sua scoperta nel 1911 da parte di una spedizione guidata dall’archeologo americano Hiram Bingham, il quale però era alla ricerca di un’altra città mitologica: Vilcabamba. Da allora fu nominata “La Città perduta degli Inca”.

Oltre che meravigliosa, Machu Picchu è un sito pieno di misteri antichissimi: innanzitutto come fecero gli Inca nel 1300 a trasportare pietre gigantesche fino a 2400 metri di altezza, come mai è stata costruita in un luogo così poco accessibile e perché? Inoltre non è ancora stato scoperto il vero motivo perché fu improvvisamente abbandonata senza devastazioni. Potrebbe essere che sia stata costruita per custodire un favoloso tesoro!

I turisti ancora oggi possono ammirare il suo splendore: mura alte 5 metri ne proteggevano l’accesso e all’interno gli edifici presentano blocchi di muratura perfettamente incastrati del peso di diverse tonnellate. Nella parte alta, sul crinale, sorgono i templi, la casa del sacerdote, il palazzo reale e i quartieri religiosi. La parte bassa è invece divisa dalla Piazza Sacra, il quartiere civile, le botteghe artigiane e il cimitero. Sul lato occidentale, invece, si estendono i terrazzamenti agricoli.

Machu Picchu si trova oggi a 115 km da Cuzco, città cilena di rilevante importanza; nel 1983 è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, mentre nel 2007 è entrata a far parte delle Sette Meraviglie del Mondo.

Per concludere vorrei citare delle parole del poeta cileno Pablo Neruda che ben descrivono il sito: “Le alte solitudini di Machu Picchu, alla soglia del cielo erano piene di voli e di canti, l’uomo aveva violato le dimore dei grandi uccelli sulle montagne e nel nuovo regno, in mezzo alle vette, il contadino toccava i semi con le dita ferita dalla neve”

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Simone

Alla scoperta dei luoghi più belli del mondo: Dolomiti

Il fantastico viaggio di Pausa caffè si sposta dalla città di Petra, in Giordania, alle cime delle Dolomiti in Trentino Alto Adige, qui in Italia.

Le Dolomiti sono un gruppo montuoso situato sulle Alpi Orientali, più precisamente dal Trentino settentrionale al Friuli Venezia-Giulia; sono caratterizzate da creste affilate, canaloni e spettacolari guglie. Sono tipiche per la loro conformazione rocciosa, di origine calcarea risalente al periodo Triassico (quando nacquero i primi dinosauri). Il loro nome deriva dal geologo francese Dolomieu, che le studiò per la prima volta. Particolari sono i tramonti fiammeggianti offerti dal magnifico paesaggio alpino.

Nel 2009 è sono state dichiarate Patrimonio Mondiale dall’UNESCO.

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Le aree comprese sono: il gruppo formato da Pelmo e Croda da Lago, situati in Veneto, tra Cadore, Zoldano e Ampezzano; dal massiccio della Marmolada , comprendente la cima più alta delle Dolomiti (3.343 metri); il gruppo formato dalle Pale di San Martino , Pale di San Lucano e Dolomiti Bellunesi, per lo più in territorio Veneto ma anche Trentino; il gruppo formato dalle Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave, le più orientali; le Dolomiti Settentrionali, comprendenti i frastagliati Cadini, le candide Dolomiti di Sesto, le austere Dolomiti d’Ampezzo, le lunari Dolomiti di Fanes, Sennes e Braies; il gruppo Puez-Odle, oggi splendido parco naturale; il gruppo formato dallo Sciliar, dal Catinaccio  e dal Latemar; le Dolomiti di Brenta, le più occidentali, dove vive ancora l’orso bruno; il Bletterbach, un canyon unico al mondo.

Sul territorio delle Dolomiti è possibile trovare tantissime specie animali tra cui: le marmotte, le pernici bianche, le aquile, i camosci, gli orsi bruni sopra citati, galli forcelli e cedroni oltre che alla cincia da ciuffo.

Pur essendo una rinomata destinazione turistica sia estiva che invernale, la popolazione è riuscita a mantenere le antiche tradizioni alpine: nelle alte valli è possibile trovare ancora i masi, le mucche all’alpeggio e i formaggi di malga.

Tra le località più famose troviamo: Feltre, Moena, Ortisei e Corvara, nonché le mondane Madonna di Campiglio e Cortina d’Ampezzo.

Il famoso scrittore Dino Buzzati definì queste vette “le più enigmatiche, intime, segrete… commoventi per le storie che raccontano, per l’aria d’altri secoli, per la solitudine paragonabile a quella dei deserti”.

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Per informazioni turistiche è possibile visitare il sito: http://www.dolomiti.org e http://www.dolomiti.com

Simone

Hell’s Kitchen, il nuovo format di cucina

Il format italiano rispecchia quello statunitense.

Due squadre di aspiranti chef, equamente divisi tra uomini e donne, si sfidano con prove di cucina e di servizio al tavolo presso il ristorante Hell’s Kitchen, supervisionati e giudicati dallo chef Carlo Cracco.

Gli chef in questa prima edizione sono ben 16, una delle caratteristiche fondamentali del programma è la pressione psicologica a cui chef Cracco sottopone i concorrenti; egli infatti non esita a rivolgersi a loro utilizzando insulti.

Ogni stagione si apre con i concorrenti, sempre divisi tra uomini e donne che presentano a chef Cracco un piatto a scelta, nel tentativo di mettere in mostra le loro doti. A partire dall’episodio successivo, nella prima parte di ogni puntata avviene una prova ricompensa tra le due.

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Nella fase finale i colori delle due giacche spariscono, per far posto alle ambite giacche nere. Chi vince queste sfide viene premiato con un’attività particolarmente divertente o rilassante. I perdenti, invece, rimangono ad Hell’s Kitchen a scontare una punizione, consistente in lavori molto duri.

Nella seconda parte della puntata, i concorrenti devono cucinare i piatti per i clienti dello chef Cracco.

In base al lavoro svolto, Carlo Cracco decide quali delle due squadre è stata la peggiore o le due squadre saranno perdenti.

Tra i suoi componenti, viene scelto il cuoco che, secondo Cracco, si è distinto in maniera positiva rispetto agli altri; a lui spetterà il compito di nominare due compagni di squadra, tra i quali Carlo Cracco sceglierà chi sarà eliminato dal gioco. Tuttavia, può anche capitare che Cracco decida di non tener conto di queste nomination al momento dell’eliminazione; può accadere che lo chef elimini concorrenti che non sono stati nominati. Allo stesso modo, i concorrenti possono essere eliminati direttamente durante il servizio serale, mentre in altri casi nessuno viene eliminato.

Infatti, una differenza di Hell’s Kitchen rispetto alla maggior parte dei reality show consiste nel fatto che i concorrenti non vengono giudicati da un pubblico, un televoto, una giuria o altre forme di punteggio: qualsiasi decisione riguardo alla loro prosecuzione nella gara spetta al solo Cracco.

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Andrea

 

Alla scoperta dei luoghi più belli al mondo: Petra

Questa settimana Pausa Caffè vi porterà in un magnifico viaggio alla scoperta dei luoghi più belli al mondo che non vi potete assolutamente perdere!!!

Il nostro magnifico viaggio comincia da Petra, in Giordania: una città scolpita nella roccia.
E’ talmente strana, ma allo stesso tempo bella, che sembra essere stata costruita per un set cinematografico; qui infatti sono state girate alcune scene di film famosi, come Indiana Jones e l’ultima crociata.
Petra si trova a circa 250 km da Amman, la capitale di Stato, mentre l’ingresso si trova nel canyon del Siq, lungo 1 chilometro e racchiuso fra due pareti rocciose alte 80 metri. Oggi è ancora raggiungibili solo a piedi o in gobba a dromedari o carrozze.
Si pensa che i lavori al sito siano iniziati nel VII secolo a.C, dalla popolazione nomade dei Nabatei che si insidiò in Giordania più di 2000 anni fa, approfittando della posizione vantaggiosa dal punto di vista commerciale, in quanto aperta alle più importanti vie commerciali del periodo.
La città di Petra è stata scoperta per prima dai Romani, nel 106 d.C, dopo la conquista della zona, mentre dal punto di vista archeologico solo nel XIX secolo.
Nel 1985 è stata dichiarata patrimonio mondiale dell’Unesco.
La parte più interessante è sicuramente la così detta Casa del Tesoro, o Al-Khanzaneh: si narra che all’interno dell’urna situata al centro della facciata sia conservato il tesoro di un re, nel film di Indiana Jones sostituito dal Sacro Graal, oggetto appartenente alla mitologia cristiana: si narra sia il calice da cui Gesù abbia bevuto durante l’Ultima Cena.
La città è stata scolpita secondo il metodo di sottrazione della roccia: si scolpisce cioè direttamente la roccia delle montagne, senza esportarla da altre parti.
Nonostante tutto, però non è ancora stato definito lo scopo per cui questa splendida città è stata costruita, oggi si pensa sia un monumento funerario, ma ci sono delle contraddizioni al riguardo: alcuni sostengono che sia una costruzione appositamente scavata per custodire tesori.

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Simone