Crudeltà sugli animali

A volte si sentono notizie che fanno rabbrividire, che ci fanno chiedere quanto sia realmente umano l’uomo. Sono notizie che riguardano non solo il rapporto tra gli uomini, ma anche quello con gli animali, frequentemente vittime senza voce destinate a subire l’incredibile efferatezza di certi esseri immeritevoli di essere considerati uomini.

Recentemente si stanno diffondendo su internet e, in modo particolare, su Facebook immagini e gruppi che inneggiano alla violenza sugli animali che vedono questa come una vera e propria arte o, ancora peggio, un divertente passatempo con il quale divertirsi e divertire gli amici.

Numerose ricerche in campo psicologico e criminologico hanno messo in evidenza una forte correlazione tra maltrattamento di animali, bullismo e tendenza alla delinquenza anche in ragazzi molto giovani. Chi riesce a maltrattare un essere che non può difendersi è una persona con una carica aggressiva molto forte, che non conosce il significato della pietà, non prova rimorso. Non c’è empatia con ciò che è fuori di loro, tutto diventa un qualcosa a proprio uso e consumo.

In questi anni si è sviluppata la “questione animale”, che vede un diverso atteggiamento collettivo nei confronti degli animali e coinvolge nella discussione teoretica filosofi e bioeticisti illustri.

Si è arrivati perfino ad elaborare una Dichiarazione Universale dei Diritti degli Animali, a imitazione di quella dei Diritti dell’Uomo, perché sempre più studiosi riconoscono agli animali, almeno a certe specie evolute e più vicine a noi, capacità cognitive ed emotive complesse.

Gli animali sono in grado di percepire e ricordare, hanno credenze, desideri e preferenze; sono in grado di agire intenzionalmente in vista del soddisfacimento dei propri desideri e del conseguimento dei propri obiettivi; hanno un’identità e sono in grado di avere esperienze e soprattutto “sanno soffrire”.

Purtroppo molto lunga è ancora la strada che dobbiamo percorrere per arrivare a una vera e propria “liberazione” animale. Ancor oggi le bestie sono oggetto di loschi commerci organizzati da gente senza scrupoli, vengono vivisezionate indiscriminatamente nei laboratori per scopi di ricerca scientifica, vengono abbandonate da padroni irresponsabili, tenute in condizioni precarie e avvilenti in molti zoo, sfruttate dall’industria alimentare e manifatturiera, per realizzare il massimo profitto senza tener conto delle esigenze di spazio, aria, luce, cibo e movimento degli animali utilizzati

In Italia esiste una legislazione in merito (L 189/2004), che prevede dai tre ai diciotto mesi di carcere per chi si macchia di assassinio di un animale (art. 544/bis), così come un’ammenda che va dai 3000 ai 15000 euro e dai tre mesi ad un anno di carcere per chi compie maltrattamenti (art. 544/ter). Tuttavia queste pene appaiono irrisorie a quanti condividono l’amore e il rispetto per gli animali. Leonardo Da Vinci, uomo profondamente animalista noto a tutti per il suo grande genio, scrisse una frase che racchiude la speranza e forse, ci piace credere, la profezia di un futuro diverso nel rapporto tra uomo ed animali:

“Verrà il giorno in cui gli uomini giudicheranno l’uccisione di un animale come essi giudicano oggi quella di un uomo.” Ci auguriamo che sarà realmente così.

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Alessia

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