Poche persone conoscevano questo sport, basato sull’equilibrio e sulla dinamicità, prima del 28 novembre 2006, quando il Comitato olimpico internazionale decise di includere lo ski cross nel programma dei 21° Giochi olimpici invernali del 2010 di Vancouver, in Canada; i primi ori olimpici sono stati conquistati dallo svizzero Michael Schmid e dalla canadese Ashleigh McIvor.
Ultimamente ci sono stati i campionati mondiali di ski cross, che sono stati vinti da Alex Fiva per gli uomini, e per le donne, da Fanny Smith.
Questo sport si disputa su una pista (solitamente lunga un chilometro) modellata artificialmente con un alternarsi di salti, dossi (a volte detti, in lingua inglese, woops) e curve paraboliche. Le corsie sono contrassegnate da colori e ogni atleta indossa una pettorina del colore della sua corsia (blu, rossa, gialla o verde).
Gli atleti disputano una fase di qualificazione, in cui debbono percorrere il tracciato nel minor tempo possibile, cui segue la gara vera e propria.
Alla gara finale parteciperanno i migliori trentadue (sedici nel caso delle donne), ossia gli atleti che hanno ottenuto i migliori tempi nella fase di qualificazione. La particolarità della disciplina consiste nel fatto che durante le fasi successive della gara i concorrenti scendono per il tracciato in batterie da quattro atleti ciascuna. Ognuno sceglie la sua corsia in base al tempo ottenuto; tale scelta è spesso decisiva, poiché di frequente lo sciatore che parte per primo ha più possibilità di vincere la gara.
Le batterie prevedono che i primi due a tagliare il traguardo accedono alla batteria successiva secondo un tabellone a eliminazione. Il contatto fra i giocatori è ammesso a patto che non si danneggi palesemente l’avversario e non si mantenga una condotta di gara antisportiva, punita con la squalifica.
Comunque questo sport è veramente favoloso per gli amanti della neve e degli spot estremi; vi consigliamo vivamente di seguirlo alle prossime Olimpiadi Invernali a Sochi in Russia.
Andrea e Simone
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